Yogananda: Dio si è incarnato e vive nel Sud dell’India
Sri Paramahansa Yogananda, in ambiente spirituale, non è certo un personaggio che necessita di presentazioni. Tuttavia è bene ricordare le date del suo soggiorno sulla terra per meglio collocare l’episodio che riportiamo.
Il noto monaco indù nasce il 05 Gennaio 1893, a Mukunda Lal Ghosh, India. Nel 1920, in qualità di delegato indiano al “Congresso dei Religiosi Liberali“, si trasferisce prima a Boston, poi a Los Angeles in cui vi resterà sino al trapasso, avvenuto il 07 Marzo 1952.
La sua missione fu quella di diffondere nel mondo la sacra scienza del Krya Yoga, una particolare forma di yoga reintrodotta in India da Lahiri Mahasaya e che lo stesso Yogananda aveva appreso sia dal suo maestro Swami Sri Yukteswar, allievo di Lahiri Mahasaya, sia dal leggendario santo himalayano Mahavatar Babaji, uno yogi ritenuto immortale e dall’aspetto di un eterno ventisettenne.
Ancora oggi, molti aderenti agli insegnamenti di Sri Paramahansa Yogananda (e non solo) faticano a riconoscere in Sri Sathya Sai Baba l’Incarnazione di Dio stesso. Così facendo dimenticano l’episodio avvenuto poco prima del trapasso della loro guida spirituale. Lo riportiamo al solo scopo di ribadire l’importanza dell’unità delle fedi.
Unità delle fedi, al lato pratico, si traduce semplicemente nel riconoscere che la grandezza di un Maestro non intacca quella di un altro Maestro. Questo perché tutti i veri Maestri sono Uno. Il confronto fra Essi, che appassiona taluni, è dettato dall’ego, nutrito con ignoranza di prim’ordine.
Coloro che sono impegnati in un cammino spirituale dovrebbero essere estranei a tale disdicevole atteggiamento, poiché si auspica abbiano compreso che tutti i Maestri dicono ed affermano le stesse cose, sebbene in modo diverso. Inoltre, pur seguendo il proprio Guru, alcuni Insegnamenti si possono apprendere, approfondire, o chiarire anche grazie ad altri Guru, ovvero, dalle altre sfaccettature dello stesso Essere, Dio – la Meta di tutti gli sforzi nei differenti percorsi spirituale.
Ogni Guru viene per elevare un particolare gruppo di allievi e devoti, e mai costoro Lo sentiranno criticare o disapprovare l’opera di altri veri Maestri Realizzati o dei loro fedeli. Questa loro lezione pratica dovrebbe essere oggetto di riflessione da parte di tutti, indipendentemente dal Maestro seguito.
Questo stesso insegnamento ce l’ho offrì anche Sri Paramahansa Yogananda, anche poco prima che abbandonasse il suo corpo fisico.
Dispiaciuta per l’imminente dipartita del suo Maestro, una delle più strette devote americane gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, so che stai per abbandonare il tuo corpo fisico. Devi portarmi con te! Tu sei il mio Dio!“
“Sciocchezze!“, rispose Yogananda ed aggiunse: “Dio è Dio; io sono il tuo Guru“.
La devota replicò: “Maestro, se te ne vai senza di me, mi suiciderò!“
“Basta con queste stupidaggini!“, la riprese Yogananda, “Dio Stesso è ora incarnato sulla Terra, nel Sud dell’India. Il Suo nome è Sai Baba. Quando io me ne andrò, tu andrai a vivere da Lui“.
In seguito quella devota trascorse il resto della propria vita nell’ashram di Sri Sathya Sai Baba.